“Il Pedone Rosso”: quando in scena si concretizza l’uguaglianza

Un cast per il 50% composto da disabili intellettivi e relazionali, espressione vera e tangibile dell’inclusione sociale, racconta l’emarginazione e la diffidenza verso il diverso. È accaduto l’8 dicembre al Teatro India su iniziativa dell’AIPD Roma e dell’AISW Lazio.

Insieme armonicamente sul palco. L’Associazione Italiana Persone Down sezione di Roma (AIPD Roma) e l’Associazione Italiana Sindrome di Williams regione Lazio (AISW Lazio), con la partecipazione della Piccola Compagnia del Laboratorio Teatrale Integrato “Piero Gabrielli” – Teatro di Roma, hanno promosso uno spettacolo al Teatro India di Roma per sensibilizzare rispetto all’esclusione sociale e sulle possibili cause all’origine di essa. In scena una compagnia, composta in parte da attori con disabilità intellettive e relazionali, ha raccontato la storia de “Il Pedone Rosso” sull’emarginazione di chi è diverso nonostante le regole contro le discriminazioni siano scritte. Un po’ come accade nelle strade del nostro Paese, dove l’Articolo 3 della Costituzione sull’uguaglianza è scritto, ma dove le discriminazioni sussistono. La sera dell’8 dicembre il teatro era pieno, in platea sedevano, tra i tanti, Laura Baldassarre, assessora alla Persona, Scuola e Comunità solidale di Roma Capitale che dal 1992 lavora all’Unicef Italia, e Andrea Venuto, il disability manager del Campidoglio. Entrambi emozionati a fine spettacolo hanno posto l’accento sull’importanza di un lavoro teatrale come questo perché apre gli occhi attraverso l’arte sulla realtà che ci circonda ed, emozionando, incita ad andare contro ogni discriminazione. La bellezza di questa pièce è che parlando di esclusione fa vedere proprio il contrario sul palcoscenico concretizzando la perfetta armonia tra gli attori, diversi ed allo stesso tempo uguali. Tutto il cast, per il 50% composto da disabili intellettivi e relazionali, hanno avuto la possibilità di esprimersi al meglio nel proprio ruolo. La diversità in scena alla fine risultava un’aggiunta (seppur bellissima), ma non il tratto distintivo, perché tutti gli attori si sono dimostrati ugualmente bravi nei tempi teatrali e coordinati tra loro. È un’esperienza da trasmettere, far conoscere e moltiplicare.